ITINERARI TURISTICO-ARCHEOLOGICI, ecco la guida.

ITINERARI TURISTICO-ARCHEOLOGICI, ecco la guida.

L’Aquilone, Udine 19/07/2005

Novità assoluta per il Friuli Venezia Giulia, è stata presentata a Udine dalla Regione la prima guida sugli itinerari turistico-archeologici della nostra regione. Un prezioso e utile vademecum, che raggruppa, lungo itinerari facilmente fruibili da turisti, curiosi e appassionati 180 degli innumerevoli siti sui quali sono stati rinvenuti reperti e cimeli del passato. Siti raggruppati in ventuno percorsi principali, che interessano l’intero territorio regionale e vanno dai Colli del Friuli Centrale, a Spilimbergo e le terre dei Magredi, all’Isontino, alla Costiera triestina.


Il volume, che è corredato da una esauriente carta geografica, è nato dall’iniziativa della Società Friulana di Archeologia, in collaborazione con la Regione. “E’ stato ideato – ha detto l’assessore regionale Bertossi – dopo la presenza della Regione all’edizione 2004 della Borsa Mediterranea del Turismo archeologico a Paestum (Salerno), dove il Friuli Venezia Giulia era rappresentato tramite la Società Friulana di Archeologia in un apposito stand. Nell’occasione potemmo verificare l’esigenza di offrire ai turisti un ulteriore elemento d’interesse e di richiamo verso il nostro territorio”.


Così, alla nona edizione della rassegna di Paestum, a novembre di quest’anno, le tante ricchezze archeologiche della Regione saranno presentate in modo concreto ed esaustivo, grazie alla nuova guida in formato tascabile, corredata dalle informazioni utili a incuriosire ed a soddisfare il desiderio di conoscenza degli appassionati e non.


“La guida – ha specificato Bertossi – tocca l’intero territorio regionale e fornisce indicazioni precise sulle ricchezze archeologiche, delle quali la nostra realtà è ricchissima. A cominciare dal sito più conosciuto che è quello di Aquileia, il volume concorre a facilitare una forma di turismo alternativo qual è quello archeologico, che può efficacemente supportare il turismo di tipo tradizionale”.


“Turismo tradizionale – ha soggiunto – che vede nei principali poli costieri (Lignano Sabbiadoro e Grado), e in quelli montani (per il Tarvisiano e la Carnia ormai anche nella stagione estiva) l’attrazione principale, ma necessita oramai di alternative e occasioni nuove e di arricchimento dell’offerta”.


Così, secondo Bertossi, la Regione è impegnata a valorizzare anche l’offerta alternativa attraverso nuove iniziative, da “Non solo golf” al rilancio del cicloturismo, al sostegno alle grandi manifestazioni, ai grandi eventi sportivi e alle iniziative di grande portata e interesse.


Gian Andrea Cescutti e Feliciano Della Mora, rispettivamente presidente e vicepresidente della Società Friulana di Archeologia, si sono poi soffermati sul ruolo trainante e innovativo che le attrattive archeologiche possono svolgere anche nei confronti del turismo di transito, risultando di grande interesse specialmente per i turisti stranieri.


Alla redazione della guida, della quale Bertossi ha auspicato si possa a breve realizzare un’edizione ancor più completa, hanno lavorato dodici ricercatori soci della Società Friulana di Archeologia.