AQUILEIA (Ud). Va spostata la strada che divide il Foro romano.

AQUILEIA (Ud). Va spostata la strada che divide il Foro romano.

L’appello della Società friulana di archeologia. Era già stata indetta una petizione Il Mibac ha destinato 11 milioni per Aquileia. «Si apra un confronto sulla fattibilità».

Il tratto della regionale 352, che divide a metà la zona archeologica del Foro aquileiese, riaccende il dibattito. Numerosi intellettuali, sportivi e politici, nel 2016, avevano aderito alla petizione promossa dalla Società Friulana di Archeologia e dall’associazione culturale Anfora per ridare vita al Foro romano. L’obiettivo è sempre lo stesso: eliminare il tratto della regionale che “taglia” il Foro.
La Società Friulana di Archeologia ha, tra i suoi fini istituzionali, la salvaguardia del patrimonio storico, artistico e archeologico del Friuli Venezia Giulia. «Per questo motivo – spiega il presidente, Feliciano Della Mora – abbiamo segnalato, a più riprese, a tutte le istituzioni competenti, lo stato di degrado di diversi siti sparsi sul territorio regionale. Abbiamo appreso con piacere che il Comitato Tecnico Scientifico del Mibact ha approvato un piano d’investimento di oltre 11 milioni di euro destinati ad Aquileia per vari interventi di prevenzione del rischio sismico, per la riduzione delle vulnerabilità, la messa in sicurezza del patrimonio culturale e il restauro di numerosi beni culturali segnalati dal territorio nonché di ulteriori contributi per Gorizia, Cividale, Grado».
In questo contesto, il sodalizio culturale torna a parlare del Foro romano, attualmente attraversato da una strada molto trafficata. «A nostro parere – dichiara Della Mora – la strada in questione andrebbe spostata, liberando il Foro da un limite insormontabile per la sua completa valorizzazione e conservazione, così da consentire la piena fruizione turistica e didattica. A sostegno di questa proposta, avevamo indetto una petizione (unitamente all’Associazione Culturale Anfora), sottoscritta da numerosi cittadini, che è stata inoltrata al ministro Franceschini, il quale, manifestando interesse per il problema e rilevandone l’importanza, aveva demandato alla Regione il compito di trovare una soluzione (lettera del 5 maggio 2017). Da parte della presidenza e del competente assessorato regionale non abbiamo mai ricevuto alcun riscontro alla nostra richiesta e all’invito del ministro».
La Società Friulana di Archeologia si chiede se, con i fondi messi a disposizione dal Ministero, l’attuale o futuro governo regionale, intenderà tener conto di quanto i cittadini hanno proposto e avviare un tavolo di confronto sulla fattibilità dell’operazione. «Tutto ciò – aggiunge Della Mora – nella prospettiva di un rapporto democratico fra i cittadini e le istituzioni che hanno come bene comune il proprio territorio e il patrimonio che la ricca storia di queste terre ci ha consegnato affinché ne conservassimo la memoria e ne avessimo cura.
A tale proposito, con soddisfazione, abbiamo letto che il Comune di Aquileia ha indetto un concorso d’idee per la valorizzazione di via Giulia Augusta. È sicuramente un segnale positivo, che potrebbe portare al tavolo spunti utili per una soluzione che dovrebbe essere valutata, discussa e condivisa da tutte le funzioni interessate. Il sito di Aquileia, pur nel rispetto delle esigenze locali, è un bene di tutta l’umanità. Attendiamo fiduciosi che l’invito del ministro Franceschini venga ascoltato».

Autore: Elisa Michellut

Fonte: www.messaggeroveneto.gelocal.it, 27 mar 2018