AQUILEIA (Ud). Infiltrazioni nelle cripte della Basilica di Aquileia, si temono danni al patrimonio artistico.

AQUILEIA (Ud). Infiltrazioni nelle cripte della Basilica di Aquileia, si temono danni al patrimonio artistico.

Il maltempo non ha risparmiato nemmeno la Basilica di Aquileia: la pioggia si è infiltrata, nella notte tra martedì 8 e mercoledì 9 dicembre, all’interno di due cripte, quella degli Affreschi (nella quale si sono accumulati dieci centimetri d’acqua) e quella degli Scavi (dove l’acqua ha invece raggiunto i quaranta centimetri d’altezza).
Immediato è stato, nella mattinata di mercoledì, l’intervento dei volontari della Protezione civile di Aquileia, coordinati da Riccardo Lena: a seguito di un sopralluogo eseguito dal sindaco Emanuele Zorino con il direttore della Società per la conservazione della Basilica, Alberto Bergamin, e sentita la Soprintendenza ai Beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, hanno subito asciugato l’acqua dalla Cripta degli Affreschi.
“Giovedì, invece, arriverà nella Basilica la Soprintendenza: si deciderà, così, come intervenire nella Cripta degli Scavi – spiega il sindaco Zorino -. Aquileia è una città dove il rischio idrogeologico è un problema per la comunità ma anche per il nostro incommensurabile patrimonio culturale”.
Autore: Nicoletta Simoncello
Fonte: www.messaggeroveneto.gelocal.it, 9 dic 2020

«I mosaici della Basilica di Aquileia sono in salvo e non hanno subito danni»: lo ha dichiarato all’Ansa Alberto Bergamin, direttore della Società per la conservazione della Basilica.
«In questo momento ci sono ancora una ventina di centimetri d’acqua sul pavimento – ha precisato -, ma dal sopralluogo effettuato nella mattinata di giovedì 10 dicembre, con gli esperti della Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia, si è concordato di attendere il deflusso naturale, anche perché non sono previste ulteriori precipitazioni, almeno fino a domenica».
Fino a prima del sopralluogo si era temuto che il maltempo potesse aver danneggiato le antiche e preziose testimonianze nella cittadina romana.
«L’acqua non era limacciosa ma molto chiara – ha aggiunto il direttore – questo ha scongiurato rischi per i mosaici. Per fortuna, si è trattato, alla fine, di semplice pioggia.
In ogni caso, appena possibile, si procederà con la sanificazione degli ambienti e con un trattamento germicida, che eviti la formazione di muschi.
Il patrimonio storico artistico è in salvo, ora bisognerà riflettere sul ruolo e sulla manutenzione della cisterna cittadina che si è riempita, per la contemporanea piena dei due fiumi locali, e che ha provocato l’allagamento».
Fonte: www.messaggeroveneto.gelocal.it, 10 dic 2020