Angela BORZACCONI (a cura di), Ceramica dallo scavo di via Brenari.

Angela BORZACCONI (a cura di), Ceramica dallo scavo di via Brenari.

N. 8 della collana "Archeologia di Frontiera", a cura della Società Friulana di Archeologia.

Il volume presenta lo studio dei circa cinquemila frammenti ceramici rinvenuti nel 1991 durante lavori edilizi per la costruzione di un garage in una casa privata di via Brenari, laterale di via Grazzano a Udine.

I frammenti amorosamente rimessi insieme per ricostituire circa 600 recipienti da parte dei soci della società, costituiscono gli scarti di lavorazione di una delle tante fornaci che erano attive a Udine tra fine quattrocento e i decenni iniziali del Cinquecento.

La particolare localizzazione di via Grazzano, aperta verso la campagna, rendeva questa zona adatta per gli acquisti da parte di coloro che venivano da fuori città, mentre la vocazione manifatturiera (lavorazione del ferro e del cuoio, cui si dedicavano i “brenari” ovvero i fabbricanti di briglie etc.) era favorita dalla roggia che permetteva con adeguati salti d’acqua di fornire anche energia. Specialmente per i fornaciai l’acqua era una risorsa indispensabile.

L’autrice del volume è nota per avere condotto negli ultimi anni numerosi scavi per lo più di epoca medievale, in vari luoghi del Friuli e per averne pubblicato i risultati. In particolare si è occupata delle ceramiche di Castelnovo del Friuli, nella Destra Tagliamento, ove esisteva un ampio distretto produttivo.

Il volume, uscito nella collana Archeologia di frontiera con il n. 8 grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, conclude per il momento gli studi sulla ceramica rinascimentale che hanno interessato il Friuli e specialmente la città di Udine dopo i sensazionali rinvenimenti degli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, tra cui vanno ricordati almeno quelli di palazzo Ottelio, che hanno permesso di ridisegnare non solo il fervido quadro produttivo dell’ambito artigianale cittadino, ma anche la sua capacità di ricezione degli spunti artistici che venivano certamente dalla stampa, dalla pittura e all’arte tessile e che segnarono il variare della moda negli ambienti cittadini della borghesia. Di tali rinvenimenti e di tali studi i soci della Società friulana di archeologia sono stati in gran parte protagonisti e quindi questo volume si inserisce in un settore ben indagato.

Il Friuli riserva a questo proposito numerose altre zone aperte all’indagine. Esse riguardano ben definiti periodi storici – come ad esempio quello dal Mille all’iniziale Duecento – e contesti specifici, come quello dei castelli (ad es. Attimis), da cui si aspettano ancora grandi novità. Tra questi va ricordato almeno il complesso di Colloredo di Monte Albano che potrebbe degnamente figurare come una sorta di contraltare rispetto all’ambito urbano.

Indice:

Premesse, a cura di Lionello D'Agostini, presidente della Fondazione CRUP, Marco Biscione, Direttore dei Civici Musei di Udine, Maurizio Buora, Società Friulana di Archeologia.

Maurizio BUORA, Aleardo LEONARDUZZI, Un'attività produttiva in un quartiere popolare;

Angela BORZACCONI, Voci di bottega. Ceramiche e ceramisti di via Brenari e dintorni;

Angela BORZACCONI, Catalogo dei materiali;

– Bibliografia.

ISBN 978-88-97557-12-8