STARANZANO (Go). Dalla Regione 20 mila euro ai lavori di sistemazione della villa Liberta Peticia.

STARANZANO (Go). Dalla Regione 20 mila euro ai lavori di sistemazione della villa Liberta Peticia.

La Regione assegna al Comune di Staranzano un finanziamento di 20 mila euro per le opere di sistemazione della Villa Romana Liberta Peticia e per superare soprattutto le attuali condizioni in cui oggi si trova. Soddisfazione e sorpresa nello stesso tempo per l’esito positivo da parte dell’assessore alla Cultura, Roberta Russi, che aveva presentato la domanda per avere risorse e iniziare a rilanciare il sito archeologico anche nei maggiori canali storico culturali e turistici.
«La risposta con la concesione del finanziamenti è giunto prima del previsto – spiega la Russi – in quanto il Comune aveva partecipato al bando per la valorizzazione del patrimonio storico ed etnografico di un bene del Friuli Venezia Giulia. Nell’ambito di questa linea contributiva – aggiunge l’assessore – possiamo finanziare i settori di intervento che riguardano studi e ricerche storiche, nonché progetti finalizzati alla realizzazione di registrazioni di testimonianze, digitalizzazione, ripristino di materiale audiovisivo e fotografico, creazione di prodotti multimediali, fotografici, storytelling e attività espositive».
Il progetto si propone, quindi, di creare inoltre prodotti multimediali della Liberta Peticia con la collaborazione e la partnership di alcune associazioni del territorio tra cui DobiaLab Laboratori Creativi Ass. Cult. Gruppo Area di Ricerca, Società Friulana di Archeologia – Sezione Isontina, Associazione culturale Lacus Timavi, Pro Loco di Staranzano.
Oltre a partner di eccezione quali la Soprintendenza archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia e il Consorzio Culturale del Monfalconese. Attualmente il sito, purtroppo, è indicato da un tabellone sbiadito e illeggibile in prossimità del recinto dello scavo archeologico risalente alla metà del primo secolo dopo Cristo, ubicato in un angolo tra le abitazioni di via De Amicis e via Slataper.
La villa fu inaugurata a maggio 2009 alla presenza dei responsabili della Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia. Negli scavi sono visibili i perimetri di tre locali, uno con un mosaico e un corridoio che li collega.
Ma dopo l’euforia del momento in cui si pensava di allargare la ricerca nell’area circostante perché sembra che ci sia altro materiale importante da portare alla luce, ma tutto si è fermato. Diverse campagne di scavi, iniziate nel 1955, avevano messo in luce una villa romana che occupava una superficie di circa 2500 metri quadrati e che si collocava sulla via consolare che da Aquileia portava a Trieste.
Sono state individuate tre fasi di costruzione, la più antica delle quali risale alla seconda metà del I secolo a. C. Alla seconda fase (I secolo d. C.) appartiene il pavimento in mosaico bianco e nero che è ben visibile.
In uno degli ambienti venne trovata una lapide purtroppo sparita nel trasloco della Biblioteca dalla sede municipale in via Zambon, in cui compariva il nome della Liberta Peticia, legata a una gens ben nota nella X Regio.

Autore: Ciro Vitiello

Fonte: ilpiccolo.gelocal.it, 20 mag 2021